Conferenza del Corriere della Sera "Segreti quotidiani. Dietro le quinte di un giornale"

Le testate giornalistiche non sono tutte uguali, oggi vediamo in cosa consiste il lavoro degli inviati del Corriere della Sera



Premessa

Capire il lavoro sul quale viene costruito, articolo per articolo, un giornale; è lo scopo della conferenza del Corriere della Sera a cui ho partecipato con la classe il primo febbraio 2021. Ogni tanto, navigando su Internet o sfogliando un giornale, capita di fermarsi a leggere degli articoli che trattano di attualità, di eventi o fatti che accadono nel mondo al giorno d'oggi, ma ci chiediamo mai da dove arrivino le informazioni contenute in questi stessi articoli? Attraverso una conferenza, alcuni degli inviati del Corriere della Sera hanno raccontato il grande lavoro e la fatica che sta dietro questi scritti.

Il lavoro del reporter

L'incontro, svolto il 1° febbraio 2021, è stato realizzato dalla Fondazione Corriere della Sera e Amici di Scuola di Esselunga, per riflettere assieme agli studenti sulle radici del presente e sui più importanti temi di attualità ed educazione alla cittadinanza. I protagonisti principali di questo incontro sono stati Davide Casati e Viviana Mazza, giornalisti del Corriere della Sera, e Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera, che hanno raccontato le loro esperienze sul campo e le difficoltà affrontate [1].
Essere un reporter di un quotidiano nazionale significa inseguire storie ed eventi in giro per il mondo, stare al passo coi tempi, con le tecnologie. creare comunicati stampa e dichiarazioni ufficiali, scavare in profondità ricercando notizie importanti per la collettività. Insomma, essere un reporter è un modo per riportare le notizie vere e consapevoli dal mondo attraverso l’esperienza vissuta sul campo [2].
Viviana Mazza, giornalista del Corriere della Sera nella redazione Esteri e autrice di libri per ragazzi, ci ha raccontato le sue esperienze personali. E' stata inviata dal Corriere in Arabia Saudita, in Iran, in Siria durante la guerra civile, in America durante l’elezione di Obama e poi di Trump, in Egitto, in Israele e Territori Palestinesi, Iraq, Pakistan, Afghanistan, Nigeria, Qatar, Haiti [3]. Viviana Mazza ha affermato "Israele è stata la miglior scuola dove imparare e mettere in pratica il lavoro da reporter", in una parte del suo discorso, infatti, si è soffermata su quello che è stato il viaggio ad Israele, in cui era possibile avere il riscontro dei punti di vista delle due parti: israeliani e palestinesi.
Davide Casati, si occupa del coordinamento delle piattaforme digitali. Al giorno d'oggi Internet è parte della vita quotidiana, Casati ci ha parlato dell'efficacia che quest'ultimo ha soprattutto nel facilitare l'arrivo di qualsiasi tipo di articolo ai vari utenti, con una sempre maggiore diffusione delle notizie.
Il lavoro del reporter, come detto in precedenza, consiste nell'andare alla ricerca di fonti che siano vere e attendibili, non tutti i tipi di informazioni però possono essere passate. Per un giornalista le “fonti” sono persone, istituzioni o documenti che possono fornire informazioni sui fatti e fenomeni che hanno carattere di notiziabilità [4], occorre, però, che prima di essere pubblicate vengano verificate; se venissero passate informazioni errate ci sarebbe la possibilità, per il reporter, di non avere più il visto. Una delle difficoltà maggiori, infatti, è quella di riuscire a raccontare e riportare le informazioni indipendentemente dalle parti.

In cosa si differenzia il grande quotidiano nazionale da altre testate giornalistiche

Le testate giornalistiche nazionali si differenziano dai siti internet di aggregazione di notizie e da altri quotidiani nazionali per alcune caratteristiche principali, la prima è il lavoro che viene svolto dagli inviati: questi, infatti, lavorano direttamente sul campo traendo personalmente le informazioni, intervistando magari persone di maggiore rilievo nei vari paesi, assistendo in alcuni casi alla guerra e prendendo informazioni dalle varie parti; molte volte, infatti, gli inviati in zone di guerra possono rimanere sul campo anche per lunghi periodi. Gli inviati delle testate giornalistiche nazionali, inoltre, hanno contatti con proprie fonti affidabili che verificano le notizie prima della pubblicazione per evitare qualsiasi tipo di conseguenza negativa, ad esempio, come detto nel capitolo precedente, la perdita del visto.

Le fonti che ho consultato per scrivere questo post

[1] Fondazione Corriere della Sera, "Segreti quotidiani. Dietro le quinte di un giornale", 01/02/2021, URL consultato il 23/02/2021
[2] Cosa fa un reporter?, 23/03/2018, Harleyflowers.it, URL consultato il 23/02/2021
[3] Corriere della Sera, Viviana Mazza - a il tempo delle donne, 09/09/2019, URL consultato il 24/02/2021
[4] Notizia, in Le fonti della notizia, 11/02/2021, Wikipedia, URL consultato il 24/02/2021

Conclusioni

Quello che probabilmente mi ha più colpito di tutta la conferenza è stata la storia di Viviana Mazza, la sua indipendenza, il suo coraggio nell'andare in luoghi in cui è presente la guerra, riuscire a trarre più informazioni possibili intervistando persone di un certo rilievo. Sapevo che il lavoro del giornalista in molti casi consistesse nel viaggiare per il mondo, ma non ne conoscevo i dettagli così precisamente, sentire il racconto di una donna con tale indipendenza e coraggio ha cambiato la mia visione del lavoro del giornalista che avevo inizialmente.

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